Questo bel pugnale è stato trovato in una sepoltura di fanciulli nell’antico cimitero di Bibbiana (Palazzuolo sul Senio) durante i lavori di esumazione fatti nel 1906. si tratta di un tipo di pugnale derivato da un’arma più grande: la cinquedea, una daga di lusso che fu prodotta per un periodo relativamente breve a cavallo del Quattrocento e Cinquecento ed ebbe una diffusione limitata in alcune zone dell’Italia settentrionale con bellissimi esemplari fabbricati in Emilia. I pugnali che, in dimensioni ridotte, riprendono le caratteristiche principali della cinquedea sono particolarmente rari. Le guance in osso che rivestono l’impugnatura si sono disfatte, permettendo di vedere la struttura interna che è attraversata da quattro passanti ridotti. Questi sono decorati a rosetta mediante laminette di ottone. I due lati dell’impugnatura sono rivestiti di bandelle di lamina con le scritte in rilievo DEUS FORTITUDO MEA (Dio è la mia forza) e VIRTUS SUPER OMNIA (la virtù sopra a tutto). La lunga permanenza sottoterra ha danneggiato gravemente le parti in ferro, ma assai meno quelle in leghe di rame. Tra le decorazioni incise sul pomo ad arco è ancora riconoscibile un minuscolo stemma.
Questo raro esemplare di cinquedea è stato oggetto di un approfondito studio da parte del Prof. Luciano Salvatici /Diana Armi n. 12, dicembre 2000; Quaderni di oplologia n.14 pagg. 9/16).
Il pugnale è divenuto il simbolo del Gruppo Archeologico Alto Mugello